All’inizio, subito dopo la formazione della Terra, non vi erano forme di vita che la popolavano ma poi, in un secondo momento, la vita fece la sua comparsa, prima con forme di vita più semplici e poi, via via, più complesse sino a giungere all’organismo più complesso per eccellenza: l’uomo. Ma vi siete mai chiesti davvero che cos’è che ha fatto accendere la scintilla della vita sulla Terra?
Sembra che la risposta a questa interessantissima domanda la si possa trovare in uno studio pubblicato sulla celebre rivista Nature Communications. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati delle Università di Leeds e Yale. Dai modelli sviluppati dalle due grandi università britannica e statunitense sembrerebbe che la scintilla della vita sulla Terra fu accesa proprio dai fulmini che, agli albori del nostro pianeta caddero a milioni. Successivamente tutti questi fulmini, colpendo il suolo, avrebbero liberato dalle rocce tutto il fosforo necessario a generare i “mattoni” della vita: il DNA e l’RNA.
Gli scienziati inglesi e americani hanno anche fatto ricorso a simulazioni al computer che hanno dimostrato come l’atmosfera della Terra primordiale fosse perturbata da molti fulmini, da 1 fino a 5 miliardi all’anno. Tali scariche elettriche, cadendo al suolo, generebbero molto fosforo, favorendo dunque la comparsa di forme di vita terrestre. Perciò, la scintilla dalla quale tutta la vita oggi presente sul nostro pianeta avrebbe avuto origine deriverebbe proprio da questi straordinari fenomeni elettrici. Si tratta di una scoperta che potrebbe davvero aiutarci a capire come la vita potrebbe essersi formata sulla Terra e non solo, perché potrebbe rivelarsi utile anche per capire come la vita potrebbe svilupparsi adesso su altri pianeti simili al nostro.