Finalmente sono pronti e presto potranno essere sfruttati. Utili e necessari rivoluzioneranno non solo il mondo tecnologico di smartphone, PC, superconduttori, ma anche l’industria dello spazio. Ecco i nuovi nanomateriali 3D super resistenti fatti di DNA.
Questi prototipi sono stati realizzati dalla Columbia University di New York. A coordinare questa ricerca incredibile e il lavoro indispensabile per raggiungere questi risultati è Oleg Gang. Non manca inoltre la collaborazione con il Brookhaven National Laboratory americano. L’eccezionalità sta nel fatto che questi materiali sono composti dal DNA che conferisce una struttura e una versatilità unici.
Nanomateriali 3D super resistenti fatti di DNA pronti all’utilizzo
Ne ha parlato la pubblicazione scientifica Science Advances descrivendo questi nanomateriali 3D super resistenti fatti di DNA. Sono diverse le applicazioni possibili di questi speciali materiali.
I nanomateriali 3D super resistenti fatti di Dna si possono utilizzare per migliorare la produzione degli elementi elettronici di smartphone e computer. La loro struttura a elica, conferita dalla presenza di DNA, permette loro di essere un materiale stabile. Questo gli conferisce un’estrema resistenza che potrebbe rivelarsi essere utile anche nei settori militari e aerospaziali.
Ad esempio sono in grado di resistere alle alte temperature, nonché a pressioni estreme e dulcis in fundo anche alle radiazioni. Quest’ultima caratteristica potrebbe essere sfruttata per esempio per la costruzione di abitazioni su Marte. Proprio Oleg Gang ha dichiarato: “Sono così resistenti che potrebbero volare nello spazio”. Nondimeno possono resistere tranquillamente al vuoto.
Inoltre, grazie sempre al DNA, questi nanomateriali hanno anche la capacità di autoassemblarsi rendendoli davvero unici. Questi speciali materiali incorporano addirittura nanoparticelle di oro che gli permettono di strutturarsi come il DNA.
In un articolo pubblicato su Ansa.it viene descritto come gli autori dello studio hanno spiegato le proprietà dei materiali nanometrici con DNA. “In genere le proprietà dei materiali a livello nanometrico, cioè a dimensioni tra 1.000 e 10.000 volte inferiori allo spessore di un capello umano, mostrano differenze rispetto alle scale macroscopiche cui siamo abituati. Differenze che li rendono molto versatili“.