Sicuramente ad ognuno di noi sarà capitato di sentirsi spaesato, confuso, stressato. E proprio quando ci sentiamo più confusi, la prima cosa che facciamo è quella di iniziare a grattarci la testa. Ma vi siete mai chiesti il perché di questa nostra curiosa reazione?
Alcuni scienziati hanno cercato di fornire una risposta a questa domanda pubblicando i risultati della loro ricerca sulla celebre rivista Scientific Reports. Nello specifico il lavoro, riporta la firma di un team di ricercatori dell’Università di Portsmouth (Regno Unito). Questi ultimi, hanno analizzato il comportamento di 45 macachi rhesus notando come questi animali, nel momento in cui erano più confusi, reagivano grattandosi la testa ed il corpo.
Gli scienziati britannici hanno altresì scoperto che i macachi che si grattavano di più quando erano confusi, erano anche quelli che avevano minori probabilità di essere attaccati. Ciò deriverebbe dal fatto che un aggressore può rinunciare ad attaccare un individuo molto confuso o stressato, ritenendolo imprevedibile oppure innocuo. L’assalto potrebbe quindi risultare più rischioso per il predatore o, al contrario, non necessario. Per cui, esattamente come le scimmie, anche noi reagiamo alla confusione e allo stress grattandoci la testa. Ma questo, è un gesto inconsapevole che si fa perché in quel momento di confusione il cervello ha bisogno del contatto tra le mani ed il corpo. Grattarci, in qualche modo, ci trasmette sicurezza ed è un gesto che, senza neanche rendercene conto, aiuta a calmarci.
Ma, come dimostrato negli esperimenti con i macachi, quando questi sono particolarmente confusi, il loro grattarsi rappresenterebbe anche un efficace sistema di difesa che aiuta a tenere lontano gli aggressori.