Non è una grande scoperta: utilizzare lo smartphone in strada può essere molto pericoloso. A dimostrarlo vi è uno studio giapponese basato su un esperimento molto particolare: i ricercatori hanno diviso alcuni studenti dell’Università di Tokyo in due gruppi e poi li hanno fatti camminare in un vicoletto in direzioni opposte. Un gruppo era composto da una fila con tre persone a capo, dotate di telefono. Dall’altra parte, il gruppo più attento non aveva dispositivi. Dagli atteggiamenti emersi, è stato possibile notare che, quando i gruppi si incontravano, le persone attente trovavano delle alternative per passare, di conseguenza chi gli stava dietro seguiva il loro andamento.
E coloro che erano distratti dallo smartphone? Questi, avendo meno informazioni sul luogo, non sono stati in grado di cogliere gli ostacoli
, di conseguenza hanno trovato difficoltà nel trovare uno spazio in cui passare. Ciò ha scatenato un’ulteriore conseguenza: il gruppo dei ragazzi con lo smartphone, non ha trasmesso l’informazione a chi stava dietro.Nel caso contrario, dunque qualora i tre studenti con lo smartphone venissero posti in fondo al gruppo, si tornerebbe ad una situazione di normalità con i flussi che si incontrano ma non si scontrano.
Morale della storia? In vicoli affollati come quelli di Tokyo è fondamentale l’attenzione. A tale situazione si ha bisogno di una soluzione: gli studiosi architetti e urbanisti ad oggi devono tenere in conto l’incidenza che hanno gli smartphone sui passanti. Come? Studiando i movimenti delle folle attraverso nuove aree edificate, strade o centri commerciali.