Uno dei più gradi timori della comunità scientifica in merito alla pandemia di Sars-Cov-2 che sta flagellando il nostro pianeta sono le mutazioni, i virus infatti, in quanto basati su uno schema replicativo molto meccanico e poco regolato, possono naturalmente e anche con una certa frequenza, mutare il loro patrimonio genetico, cosa che si traduce in modifiche strutturali anche importanti che, nel caso del Coronavirus, si teme possano vanificare l’efficacia del vaccino.
A quanto pare la caccia alle varianti continua, in India, i ricercatori sembrerebbero aver identificato una nuova variante del coronavirus con una doppia mutazione nella sequenza codificante per la proteina Spike, l’uncino molecolare che il virus usa per agganciare le cellule per cui ha tropismo.
Un virus a doppia mutazione è sostanzialmente lo stesso virus che però ha modificato il proprio patrimonio genetico in due punti diversi, cosa che ovviamente si traduce in due sostanziali differenze strutturali rispetto a quello “classico” già studiato.
I vertici indiani si sono espressi confermando che sono già all’opera per il sequenziamento
della linea genomica e per riuscire a capire, delle infezioni da Sars-CoV-2, quante siano legate a questa nuova variante.I vertici poi, hanno sottolineato che al momento il numero di casi legati a questa doppia mutazione sono ancora troppo bassi per ritenerla responsabile dell’incremento di casi registrati in questa ultima settimana, cosa che ovviamente spinge la ricerca a capire quali effetti possa avere tale tipologia di mutazione sul virus, parlando ovviamente in termini di infettività e severità e soprattutto riguardo l’efficacia del vaccino.
Quanto pericolosa sia una mutazione dipende dove essa, a livello del virus, avviene, per fare una esempio, nella variante sudafricana, la mutazione ha cambiato la struttura della proteina spike nel suo dominio operante nel legame alla proteina recettore (la parte della proteina spike che lega il recettore cellulare), cambiamento che come sappiamo si è tradotto in una maggiore infettività.
Ovviamente i prossimi studi che verranno condotti serviranno a capire gli effetti di questa mutazione doppia e soprattutto l’efficacia dei vaccini esistenti.