Abbiamo sentito parlare spesso durante queste ultime settimane delle varianti del nuovo coronavirus SARS-CoV-2, il virus responsabile dell’attuale pandemia da COVID-19. Abbiamo anche sentito dire che alcune di queste varianti riescono a diffondere molto bene nella popolazione riuscendo anche, in qualche caso, a vanificare l’effetto dei vaccini ad oggi disponibili. Ma, come nascono queste varianti e come riescono a diffondere? Dei nuovi algoritmi, sviluppati da scienziati italiani, potrebbero finalmente trovare delle risposte a queste interessanti domande.
A descrivere questi nuovi algoritmi sono due studi pubblicati sulle riviste di data science Patterns e iScience. Gli studi in questione riportano entrambi la firma di un team di ricercatori italiani coordinato da Alex Graudenzi dell’Ibfm del Cnr-Milano in collaborazione con colleghi dell’Università di Milano-Bicocca. Nello specifico, gli studiosi italiani hanno sviluppato due algoritmi che potrebbero consentire di prevedere la generazione di nuove varianti di SARS-CoV-2 e la loro evoluzione nel tempo.
Il primo dei due algoritmi è VERSO (Viral Evolution ReconStructiOn) il quale, permette di ricostruire la storia evolutiva dell’agente patogeno, di trovare collegamenti epidemiologici tra due persone infette e anche di intercettare varianti potenzialmente pericolose prima che queste diffondano nella popolazione. Sempre facendo riferimento a dati di sequenziamento del genoma di SARS-CoV-2, il secondo algoritmo consente invece di quantificare i meccanismi responsabili della generazione di nuove varianti del virus.
Si tratta di due nuovi algoritmi che potrebbero davvero rivoluzionare la diagnostica dell’infezione da SARS-CoV-2, due elementi chiave per riuscire ad identificare tempestivamente le sue varianti e per prevedere anche il decorso della COVID-19. Inoltre, con questi due metodi sarà anche possibile comprendere meglio i mutamenti del virus nel tempo, consentendo anche di inquadrare sia l’evoluzione che la comparsa di nuove mutazioni.