mosche

Si sa gli insetti impollinatori per eccellenza sono le api le quali, grazie alla diffusione del polline favoriscono la riproduzione delle piante. Però, sembra che prima delle api, i più importanti insetti impollinatori fossero le mosche. Queste ultime, infatti, avrebbero diffuso molto più polline delle api contribuendo pertanto, in misura nettamente maggiore, alla riproduzione delle piante.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulle pagine della celebre rivista scientifica Current Biology. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Senckenberg-Leibniz Institution for Biodiversity and Earth System Research di Francoforte. Questi ultimi hanno però collaborato anche con colleghi dell’Università di Vienna. Per giungere a tale conclusione, gli studiosi hanno esaminato un antico fossile ritrovato nel pozzo di Messel, un ex cava ormai in disuso diventata patrimonio dell’UNESCO nel 1995. All’interno del pozzo sono stati ritrovati tantissimi reperti fossili, uno dei quali ha attirato l’attenzione degli scienziati autori dello studio in questione. Si tratta di un fossile appartenente ad una particolare specie di mosche, la Hirmoneura messelense.

La particolarità di questo esemplare è la conservazione del suo corpo, una fossilizzazione perfetta al punto che nello stomaco sono state trovare tracce della sua alimentazione. Un’informazione quest’ultima importante non solo per capire cosa mangiassero le mosche di questa specie, ma anche per capire quale fosse il loro ruolo ecologico. Ciò che i ricercatori hanno scoperto è la presenza di una enorme quantità di pollini all’interno del suo stomaco. Ciò, voleva dire che questi insetti erano abili impollinatori, molto più di quanto non lo fossero le api.

Si tratta di una scoperta a dir poco interessante che dimostra come già 50 milioni di anni fa, alcune mosche contribuivano alla diffusione dei pollini e, dunque, alla riproduzione delle piante.

FONTECurrent Biology
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