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Di recente Amazon negli Stati Uniti è ancora più sotto attacco del solito. La pandemia ha peggiorato ulteriormente la posizione della compagnia nei confronti dei propri lavoratori, soprattutto quelli che lavorano nei magazzini, nei centri di distribuzione e i corrieri. Le critiche stanno piovendo in massa con la segnalazione di comportamenti oltre il limite.

Tra le ultime segnalazioni ci sono quelle del non fornire le pause pasto richieste dai propri dipendenti e previste dai contratti. Non sembra interessare solo pochi casi visto che il tutto è finito davanti a una corte federale. Apparentemente in uno dei magazzini californiani di Amazon le pause da mezz’ora non sono state rispettate.

 

Amazon e il problema delle pause pranzo

Uno dei motivi dietro il salto di queste pause è il fatto che i lavoratori non erano completamenti liberi durante il pasto. Amazon richiede che i dipendenti guardino costantemente i propri dispositivi così da rispondere a un eventuale emergenza sulla linea. Durante la pandemia questo succedeva quotidianamente tanto che alla fine la pausa non esisteva.

Per Amazon la situazione sta diventando sempre più difficile tra l’impedire ai dipendenti di andare in pausa bagno e il controllo costante dei lavoratori che a volte non possono neanche sbadigliare senza venir ripresi. Il costante controllo che avviene tramite sistemi intelligenti come telecamere dotate di AI rende difficile sfuggire a questa situazione. Per questo motivo il colosso sta temendo i cambiamenti negli Stati Uniti che stanno portando i dipendenti a formare un sindacato. La situazione è critica tanto che anche in Europa i lavoratori stanno iniziando a scioperare.

FONTEThe Verge
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