Una tassa del 2% sui patrimoni netti superiori a 50 milioni di dollari. E’ questa la proposta, firmata da una folta schiera di senatori e deputati della fazione democratica, che potrebbe essere approvata nelle prossime settimane negli USA. Si tratterebbe di una decisione dal forte peso sociale ed economico, volta a redistribuire la ricchezza a fronte delle grosse difficoltà incontrate dai cittadini a causa della pandemia da Covid.
“Ultra-Millionaire Tax Act“: il nome della patrimoniale non lascia spazio a dubbi su chi sarebbe coinvolto nel pagamento di quest’imposta, qualora divenisse realtà. La crisi economica dovuta alla pandemia ha allargato le diseguaglianze economiche tra le classi sociali statunitensi, andando contestualmente a rendere i ricchi ancor più ricchi (si pensi ai lampanti casi di Elon Musk, patron di Tesla e SpaceX, e Jeff Bezos, creatore ed ex CEO di Amazon).
Patrimoniale, negli USA richiesta sui redditi superiori a 50 milioni: cosa accadrà in Italia?
A fronte della proposta avanzata dal Partito Democratico degli USA, è legittimo domandarsi se l’eventuale approvazione potrebbe influenzare una simile decisione anche in Italia.
Non è un segreto, infatti, che già da qualche settimana il Governo Draghi stia varando questa possibilità in maniera concreta. Se ne era già parlato durante il Conte-2, con la proposta a firma Fratoianni-Orfini, ritirata poi dagli stessi firmatari per via dell’enorme polemica che si era sollevata.
Una ritrosia che l’Esecutivo a trazione Draghi potrebbe non dimostrare più, decidendo di imporre una patrimoniale sui redditi netti più alti: ricordiamo infatti che nella proposta precedente si parlava di tassare solo quelli dai 500mila euro in su.