La manomissione dei documenti, soprattutto di quelli digitali, rappresenta oggi una delle più comuni pratiche fraudolente che vengono messe in atto. Ma mentre oggi, nel XXI secolo, il progresso tecnologico abbia compiuto dei passi da gigante, frodare un documento non è poi così impossibile come si crede. Ciò, però, non è quello che poteva avvenire facilmente in passato quando i documenti legati e gli atti ufficiali venivano scritti su pergamene in pelle di pecora. Si tratta del più antico ed efficace metodo utile per scongiurare le frodi.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Heritage Science da un team di scienziati delle Università di Exeter, York e Cambridge. Nello specifico, i ricercatori hanno dimostrato come manomettere i documenti redatti su pergamene in pelle di pecora fosse un’impresa a dir poco ardua. Per giungere a tale conclusione, essi hanno analizzato oltre 600 campioni prelevati da quasi 500 documenti redatti in Gran Bretagna tra il 1499 ed il 1969.
I risultati delle analisi condotte dal team di scienziati hanno dimostrato che i testi scritti su pergamene in pelle di pecora, anche se considerati di scarso valore storico, possono essere letti grazie alle più sofisticate tecniche di indagine scientifica. Queste ultime, infatti, non permettono solo di leggere il contenuto dei documenti, ma anche di carpire le informazioni biologiche e chimiche contenute nella pelle di pecora. L’impossibilità di manomettere questi documenti è dovuta al fatto che la pelle di questi animali presenta dei caratteristici depositi di grasso i quali vengono eliminati durante il processo di lavorazione della pergamena. Al termine, dunque, rimangono solo degli spazi vuoti che facilitano il distacco degli strati di pelle non appena si tenta di rimuovere l’inchiostro depositato sopra. In questo modo manomettere un documento diventa davvero molto complicato.