Il successo della famiglia iPhone 12 è certamente importante per Apple e l’azienda di Cupertino sta cercando di mantenere alto l’interesse per i propri device. In generale, tutti e quattro i dispositivi stanno vendendo bene, anche se il Mini sembra il meno apprezzato dagli utenti.
Tuttavia, oltre a fronteggiare il calo fisiologico delle vendite, Apple deve misurarsi con un altro problema molto importante. La crisi globale che sta affliggendo il mondo dei chip e dei semiconduttori causa una continua mancanza di scorte per assemblare nuovi iPhone.
Tutti i principali produttori sono in difficoltà e la situazione non sembra destinata a migliorare. In particolare, il problema avrà ripercussioni sulla produzione Apple. Secondo le stime di Foxconn, azienda che si occupa della costruzione e dell’assemblaggio degli iPhone, la crisi comporterà un calo del 10% della capacità produttiva.
Apple potrebbe subire direttamente la crisi dei semiconduttori
Le previsioni di Foxconn però sono cautamente ottimistiche per la seconda metà dell’anno. Il produttore spera di tornare a produrre a regime nel corso dei prossimi mesi. Inoltre, gli amministratori dell’azienda hanno confermato che la crisi dei chip avrà un impatto minimo sugli ordini ricevuti in precedenza.
Questa dichiarazione però apre un nuovo scenario. Apple infatti sta lavorando ad iPhone 13 e il debutto della nuova famiglia è previsto nella seconda metà dell’anno. Per poter arrivare preparata alla presentazione, la produzione di massa dovrebbe iniziare nei prossimi mesi.
Se la crisi dei semiconduttori dovesse continuare, i nuovi iPhone 13 potrebbero subire dei ritardi produttivi ancora prima di iniziare. Insieme a questo problema, bisogna anche considerare che TSMC, principale produttore di chip, potrebbe aumentare i prezzi delle proprie componenti. Ciò significa che acquistare un singolo SoC costerà di più e il prezzo finale degli smartphone è destinato ad aumentare.