Noi tutti, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo sentito parlare di Bitcoin, la famosa criptovaluta che, grazie alle proprie caratteristiche intrinseche, ha conquistato il mercato finanziario, arrivando addirittura a vantare un valore al cambio che recentemente ha sfiorato quota 60mila dollari al cambio.
Tutto ciò è legato a due caratteristiche principali, la non tracciabilità delle parti coinvolte all’interno di una transazione e la sua immunità all’inflazione grazie alla sua decentralità, features che nel tempo hanno provocato una vera e propria corsa alla valuta, tradottasi in nella crescita esponenziale del mining, un processo di estrazione che consiste nella validazione dei blocchi all’interno della blockchain ricompensato appunto in bitcoin ma che di contro richiede una grande potenza di elaborazione.
Tutto ciò ha ovviamente portato alla nascita di mining farm enormi, formate da migliaia di GPU che forniscono la potenza di calcolo necessaria alla crittografia da attuare per la decodifica degli hash che compongono il blocco da validare.
A quanto pare qualunque dispositivo dotato di un’unità di processazione è in grado di procedere alle operazioni di mining, a dimostrarlo è uno youtuber, l’utente stacksmashing infatti, ha deciso di provare a minare utilizzando non una CPU o una GPU, bensì un vecchio Game Boy, l’iconica console da gioco di Nintendo, ecco il video.
Il ragazzo ha sostanzialmente preso un Game Boy e lo ha collegato al nodo Bitcoin connettendo il dispositivo a internet usando un Raspberry Pi Pico come intermediario e modificando la porta link per consentire la connessione, che per intenderci è la porta originariamente nata per consentire il multiplayer locale su Tetris o per lo scambio di creature con i vari titoli Pokémon.
Con le dovute modifiche la console è riuscita dunque a connettersi e ha iniziato a minare bitcoin con una velocità calcolata di 0,8 hashes al secondo, la quale secondo lo youtuber si tradurrebbe in un bitcoin in circa due milioni di miliardi di anni.