Ben 35 anni ci separano ormai dal disastro nucleare di Chernobyl. Il 26 aprile del 1986, più precisamente alle ore 1:23:45, il destino della piccola cittadina cambio definitivamente. I danni causati dall’esplosione del reattore numero quattro, ormai, li conosciamo tutti ma, negli anni, questi ultimi si sono estesi anche ai paesi più vicini. Le conseguenze della tragedia, però, non hanno causato problemi solo all’ambiente circostante. Moltissimi bambini, nati nel corso di quegli anni nelle zone limitrofe alla centrale nucleare, hanno infatti subito malformazioni e gravi problemi di salute. Ad oggi, però, la situazione pare essere decisamente diversa.
Chernobyl: la natura torna a rinascere intorno alla centrale
A distanza di 35 anni dal catastrofico incidente nucleare che, come ben sappiamo, distrusse completamente la piccola cittadina di Chernobyl, ad oggi quest’ultima si presenta in un’aspetto decisamente diverso dal giorno successivo all’esplosione. La zone morte e desolate che circondavano la centrale nucleare, oggi sono tornate finalmente verdi e rigogliose. Nonostante la zona risulti essere ancora estremamente radioattiva, la natura intorno ad essa sembra avviarsi verso la propria rinascita.
Ad oggi, di fatto, il paesino fantasma di Pripyat risulta essere completamente invaso dalla natura. La famosa palestra della scuola abbandonata, riprese in molteplici foto, ha il pavimento ormai spaccato dalle radici e, lungo le sbarre, continua a crescere l’edera. Contro ogni aspettativa, dunque, ad oggi la zona limitrofa alla centrale di Chernobyl è diventata una delle zone verdi più grandi d’Europa. È incredibile, quindi, pensare a come la natura possa rigenerarsi anche dopo un disastro nucleare di grande portata.