In queste ore i dirigenti di Foxconn hanno rilasciato alcune dichiarazioni molto importanti. Secondo le stime dell’azienda, la carenza globale di chip durerà fino a metà 2022. Se si considera che a dirlo è uno dei principali fornitori di componenti e assemblatore per le più grandi aziende tech, allora possiamo ritenere i dati più che attendibili.
La pandemia ha causato ritardi nella produzione globale di componenti, incluse le aziende che realizzano chip e semiconduttori. Questi elementi sono sempre più fondamentali per creare i device ma non solo. Anche il settore automotive sta subendo i problemi di questi ritardi produttivi.
Aziende del calibro di TSMC hanno confermato di voler effettuati ingenti investimenti per cercare una soluzione problema. Tuttavia, prima di vedere i primi effetti positivi, bisognerà attendere anni
.Ecco quindi che le stime di Foxconn sono più che attendibili. Secondo il Presidente Young Liu, l’azienda ha realizzato il 10% in meno di prodotti rispetto alle aspettative proprio a causa della crisi dei chip.
La crisi è legata direttamente alla domanda di semiconduttori che si stima essere dal 10 al 30% superiore rispetto all’attuale produzione. Questo comporta che tutte le scorte disponibili vengono vendute immediatamente e non si fa in tempo a produrre nuove scorte. Inoltre, alcune aziende tendono ad acquistare tutta la produzione disponibile, lasciando gli altri OEM privi di ogni chip.
Un possibile ritorno alla normalità è previsto non prima della metà del 2022. Il secondo trimestre del prossimo anno dovrebbe rappresentare un punto di svolta nella produzione mondiale di semiconduttori. Ovviamente però si tratta di stime, quindi bisognerà valutare l’andamento della crisi nel corso dei prossimi mesi per valutare gli eventuali effetti a lungo termine.