Scienza e Tecnologia

I topi diventano “laboratori viventi” per studiare le malattie mentali

Le malattie mentali rappresentano uno stato di alterazione psicologica che colpisce in vario modo le funzioni cognitive, la sfera affettiva, il comportamento, la qualità delle relazioni interpersonali. In molti casi è il funzionamento complessivo della personalità ad essere disfunzionale. Per studiare al meglio questi complessi problemi neurologici, alcuni scienziati hanno deciso di utilizzare i topi come dei veri e propri “laboratori viventi” inducendo delle allucinazioni che li hanno aiutati a studiare le psicosi.

A presentare i risultati di questo sorprendente esperimento è uno studio pubblicato sulle pagine della autorevole rivista Science. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Washington University School of Medicine. Nel loro lavoro, gli studiosi americani hanno deciso di utilizzare i topi, organismi modello per molti studi, come laboratori viventi per fare luce e per studiare in maniera approfondita malattie mentali come la schizofrenia. Essi, nello specifico, hanno indotto e misurato le allucinazioni

nei roditori così come negli esseri umani, mettendo in luce i meccanismi biologici legati a variazioni del neurotrasmettitore dopamina nel cervello.

In particolare, essi hanno ideato un esperimento in cui i partecipanti, sia umani che animali, dovevano segnalare quando percepivano un particolare suono in mezzo al rumore, rispettivamente premendo un pulsante o infilando il muso in una fessura alla ricerca di cibo nel caso dei topi. Con il loro esperimento, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che la ketamina induce allucinazioni sia negli uomini che nei topi. Inoltre, essi hanno anche monitorato i circuiti cerebrali nei topi per verificare cosa accade durante queste percezioni alterate. In questo modo, i ricercatori hanno scoperto che l’aumento della dopamina interferisce con un circuito neurale importantissimo che serve a bilanciare le aspettative con le reali percezioni, favorendo così le allucinazioni.

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Pubblicato da
Redazione