Nulla di strano fino a qui, se non fosse che molte di queste operazioni finiscono per finanziare attività come la produzione di armi e l’industria fossile. Due dei mercati che più stanno arrecando danni al nostro pianeta sia a livello ambientale che sociale.
Secondo la relazione redatta dal mistero dell’Economia e delle Finanze sembra che la produzione di armi abbia beneficiato di circa 10 miliardi di investimenti
da parte delle banche. Tra la principali banche attive in questo settore troviamo colossi come Unicretdit e Intesa Sanpaolo. Per quanto riguarda l’estrazione e la produzione di combustibili fossili la situazione è anche più grave.Dal 2015 infatti, dopo gli accordi sul clima stipulati a Parigi, gli investimenti su quello che può tranquillamente essere definito il settore più inquinante al mondo hanno sfiorato 2’700 miliardi di dollari. Se ci si vuole limitare all’ultimo anno invece gli investimenti sono aumenti del 34% per l’estrazione avvenute nell’Artico. Se si prende in esame gli investimenti complessivi invece si registra un incremento del 134%; dati davvero incredibili e allarmanti se si pensa al sempre più pressante problema del climate change e battaglia in atto per il passaggio a una mondo più green.