Il Covid-19 non ha prodotto solo morte e povertà nel mondo, ma ha anche evidenziato un grave problema che affligge l’informazione sul web: le fake news. È sempre più urgente muovere un piano capace di bloccarne la diffusione perché i danni collaterali possono essere davvero gravi. Per questo Google ha deciso di stanziare 25 milioni di euro per combattere la disinformazione.
Questi soldi andranno a supporto del progetto per il Fondo europeo per l’informazione a garanzia di notizie accurate. L’obbiettivo è quello di poter smascherare più facilmente le notizie false distinguendole da quelle vere. Una vera e propria necessità e Google lo sa bene. Basti pensare alle fake news sul vaccino Covid-19 e il fenomeno Ade. E quelle su AstraZeneca? In gioco in questi due casi ci sono milioni di vite umane e un programma vaccinale.
La giusta definizione di “disinformazione” potrebbe essere “il male del secolo“. Come un cancro si diffonde sul web soffocando la verità a favore di bugie e menzogne. Pericolosa, è capace di provocare danni che, come abbiamo visto, potrebbero anche portare a tristi conseguenze. Ecco perché Google, come ben spiega nel suo blog, ha deciso di stanziare 25 milioni di euro a favore del vero. Ecco gli obbiettivi
del colosso di Mountain View:“Questo fondo ha diversi obiettivi: il rafforzamento delle competenze in materia di media literacy, il contrasto alla disinformazione e il supporto alle attività di fact-checking. Il nostro obiettivo è quello di assicurare che le persone abbiano la possibilità di ottenere le informazioni che desiderano, le risposte di cui hanno bisogno e l’accuratezza che meritano“.
Questo Fondo Europeo per l’informazione utilizzerà i soldi devoluti anche da Google per assumere ricercatori ed esperti capaci di sviluppare il lavoro dei fact-checker. Inoltre continuerà il supporto a quelle competenze capaci di combattere contro la disinformazione e le fake news.
Servono ricerca e risorse per raggiungere questi obbiettivi. Perciò servono la generosità e l’impegno di Big come Google. E chi più di lui può collaborare essendo proprietario del motore di ricerca più diffuso al mondo? Concludiamo con le parole di Matt Brittin, responsabile Emea Business & Operation di Google:
“Nell’incertezza e nelle sfide dell’ultimo anno, si è dimostrato più importante che mai per le persone poter accedere a informazioni accurate e separare i fatti dalla finzione“.
Come dargli torto?