I nuovi problemi sorti con i vaccini contro il Covid-19, nello specifico con il trattamento sviluppato da AstraZeneca, starebbe spingendo verso un tentativo particolare. Apparentemente alcuni degli enti preposti in materia di alcuni paesi europei sarebbero intenzionati a mischiare dosi di vaccini diversi. L’ostacolo più grande dietro questo piano è il fatto che non c’è nessuna certezza.
Secondo l’EMA, il vaccino di AstraZeneca presenta minimi rischi di far insorgere coaguli di sangue, soprattutto nei più giovani. Questo ha spinto i governi a sospendere l’inoculazione per gli under 55/65. Detto questo, al momento ci sono diverse persone che hanno già ricevuto la prima dose di questo trattamento. Cosa fare in questi casi?
Da qui nasce l’idea di risolvere usando una seconda dose di un vaccino contro il Covid-19 diverso, quindi Pfizer o Moderna. Il problema è che non è stato mai testato niente del genere. Non ci sono dati in merito e c’è anche da sottolineare che si tratta di due trattamenti molto diversi tra loro.
Covid-19: il problema dei vaccini
Al momento l’EMA non si espressa in merito quindi lascia tutto nelle mani dei singoli paesi, come la Germania che è stato il primo paese a proporre questa possibilità già dall’inizio del mese. L’idea si basa sul fatto che questi trattamenti anti Covid-19 è che nonostante si basano su un sistema diverso, mRNA o vettore virale, tutti e tre i vaccini usati finora nei principali paesi europei puntano alla proteina spike. Altri paesi invece stanno aspettando un test iniziando solo a febbraio nel Regno Unito che mira proprio a mischiare due dosi di vaccino diverse. Al momento non resta che aspettare.