“Quando le cose vanno di male in peggio, il ciclo si ripete” è il famoso aforisma di Arthur Bloch ne “La leggi di Murphy“. Sembra proprio calzare a pennello con la tanto amata e forse più odiata serie TV SanPa: Luci e tenebre a San Patrignano. Eh sì perché, dopo le numerose polemiche nate subito dopo la sua pubblicazione sul catalogo Netflix, oggi il colosso dello streaming ne deve affrontare un’altra.
Netflix si è beccato anche una querela. E a provvedergliela sono stati proprio i figli di Vincenzo Muccioli. “La serie SanPa diffama nostro padre” sarebbe l’accusa mossa da Andrea e Giacomo Muccioli. Una denuncia grave e molto forte, se non altro per le colpe che imputerebbero alla piattaforma streaming. Ecco tutti i dettagli che prendono il via da una docu-serie che aveva sollevato molti malcontenti.
Andrea e Giacomo Muccioli querelano per diffamazione Netflix
Da quando il 30 dicembre la serie TV SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano è uscita su Netflix sono iniziate le polemiche. C’è chi definisce giusto e imparziale il racconto e chi invece vede un tentativo di gettare discredito sul lavoro svolto da un uomo unico che fu Vincenzo Muccioli.
È bene precisare che Vincenzo Muccioli fece un lavoro che ancora oggi è unico nel suo genere. E al di là di tutte le congetture e i pregiudizi, gli obbiettivi erano davvero nobili. Proprio il primo episodio di questa docu-serie inizia con la frase simbolo della sua missione: “Il miracolo non è quando spunta un fiore, ma quando spunta da una pianta morta“.
Adesso però a Netflix è arrivata anche una querela. L’accusa mossa al colosso dello streaming è davvero forte: diffamazione aggravata. La docu-serie a detta dei figli danneggerebbe “l’immagine e la memoria di una persona scomparsa, un grande padre e un uomo che ha dedicato la sua esistenza al Bene, violando altresì i più elementari principi di privacy“.
Una storia che racconta in modo distorto le vicende di San Patrignano
Rispetto a quanto dichiarato dai figli, come emerge da un articolo sul Corriere della Sera, Netflix avrebbe distorto la realtà. Questa storia, da quanto si evince, racconterebbe in modo deformato le vicende di San Patrignano. Questo avrebbe anche reso difficile la loro vita dopo l’uscita del documentario.
“Dalla messa in onda della fiction la loro vita privata e quella dei loro familiari è stata travolta da continue domande, richieste da parte di amici, conoscenti, persone comuni, sulla veridicità di quanto affermato e rappresentato nella docu-serie. Si sono trovati colpiti e feriti in quanto c’è di più prezioso: memoria, reputazione e onorabilità di un padre scomparso” informano i legali della famiglia, Alessandro Catrani e Francesca Lotti.