Ricordiamo che i MVNO non possiedono una linea propria, sono operatori che si appoggiano alle linee delle principali compagnie telefoniche come Tim, Vodafone e WindTre. Una pratica abbastanza diffusa proprio per tal motivo è quella, per una compagnia telefonica traduzione, di creare un proprio MVNO; un po’ come nel caso di Kena Mobile con Tim.
Prima di stabilire se valga o meno la pena di passare ad un operatore virtuale bisogna considerare due fattori oltre alla spesa, che comunque risulta quasi dimezzata. Gli MVNO infatti, tendenzialmente, mettono a disposizione meno minuti per le chiamate e traffico dati per la connessione internet. Una variabile questa non di poco conto, specie se si è soliti passare molto tempo al giorno tra chiamate, messaggi e internet da smartphone.
Il secondo aspetto da valutare con attenzione è la copertura del segnale; avere a disposizione una tariffa estremamente vantaggiosa per poi non poterla utilizzare per mancanza di segnale sarebbe proprio imbarazzate. Nel caso in cui entrambe queste considerazioni trovassero una condizione favorevole allora non ci sarebbe proprio da perdere tempo.