Il cronoprogramma per la dismissione della rete 3G per molti operatori mobili è già stato avviato. In realtà per uno è già stato concluso, portando a termine tutte le missioni come da programma. Si tratta di Vodafone che da fine febbraio ha già riconvertito le celle in 4G e 5G. A ruota partirà anche TIM che prevede di concludere le operazioni con la fine del 2022.
Tuttavia sono in molti a chiedersi perché gli operatori telefonici stiano eliminando la rete 3G mentre quella 2G rimane attiva. Non dovrebbe essere il contrario, essendo quest’ultima più vetusta? Vediamo insieme di dare una risposta anche a questa domanda che forse molti si stanno facendo. Ma prima approfondiamo meglio gli addii in programma per la rete 3G.
Per Vodafone le operazioni di dismissione della rete 3G erano iniziate a fine 2020. Proseguite poi a inizio 2021 si sono concluse con il 28 febbraio 2021, come da tabella di marcia. Questo lavoro ha permesso di riconvertire gli impianti per lo sviluppo della rete 4G che a breve farà da supporto per la 5G. Inoltre ha reso la connessione internet
più veloce riducendo anche i consumi di energia.Anche TIM ha annunciato che presto si metterà al lavoro. Bisognerà aspettare però il 2022 prima che l’operatore inizi a dire addio alla rete 3G. Diversamente da Vodafone, non ha comunicato quale funzione svolgeranno le risorse attualmente in uso dalla connessione di terza generazione.
Resta comunque una domanda che molti utenti si stanno facendo: perché gli operatori tengono ancora attivo il 2G?
Chissà qual è il mistero che si cela dietro il 2G, la connessione che sopravvive nonostante sia più vecchia della rete 3G. Il motivo è subito detto: questa tecnologia è soprattutto sfruttata nel settore dell’industria. Molti macchinari comunicano tra loro solo grazie al 2G e riconvertirli costerebbe troppo alle aziende.
Quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi, è tutto sotto controllo. O quasi visto che la connessione 4G nasconde un problema che mette in pericolo tutti.