L’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante. In ogni campo continua ad avanzare migliorando la vita, ma anche preoccupando molti. Chi l’avrebbe mai detto che partendo dallo studio di un professore emerito di psicologia avrebbero oggi scoperto un algoritmo capace di riconoscere le emozioni facciali in ogni singola persona. Ha dell’incredibile se si pensa alle tanti espressioni che possono realizzare le nostre reazioni a qualcosa.
Alcuni sono anche spaventati dalla possibilità che tutto ciò possa mettere in serio pericolo la privacy di ogni utente. Come si tradurrà questa scoperta dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni?
Grazie agli algoritmi l’intelligenza artificiale può riconoscere le emozioni facciali
Come può l’intelligenza artificiale rilevare le emozioni? Sono due le tecniche messe in campo per raggiungere questo obbiettivo:
- la prima utilizza speciali algoritmi capaci di registrare, analizzare e infine interpretare il contenuto emotivo di un volto. Questa tecnica prende il nome di visione artificiale;
- la seconda invece utilizza un algoritmo capace di riconoscere ciò che ha già visto in sequenza così da riuscire a definire ciò che vedrà in futuro. Quest’altra tecnica usata dall’intelligenza artificiale viene chiamata apprendimento visionato.
Da uno studio dell’Ohio State University si è scoperto come le persone abbiano 35 modi differenti di base per esprimere le emozioni. Ovviamente a seconda della reazione manifestata. Questo aspetto, indispensabile affinché l’intelligenza artificiale raggiunga il risultato, lo ha spiegato bene un articolo pubblicato su Ansa.it:
“Infatti il disgusto ha bisogno di una sola espressione facciale ed è riconosciuto ovunque mentre la felicità ne ha 17: le differenze nel modo in cui i nostri volti la trasmettono possono essere semplici quanto la dimensione dei nostri sorrisi o le pieghe vicino ai nostri occhi. Lo studio ha anche scoperto che gli esseri umani usano 3 espressioni per trasmettere paura, 4 per la sorpresa e 5 per tristezza e rabbia“.
Immaginiamo soltanto come questa nuova possibilità dell’intelligenza artificiale potrà tornare utile in vari settori. Primo fra tutti quello della sicurezza negli aeroporti, ma anche stradale e ferroviaria. Ad esempio potrebbe essere un modo efficace per combattere il terrorismo.
Insomma, ieri abbiamo scoperto che l’intelligenza artificiale imita la voce, oggi invece veniamo a sapere che può riconoscere le nostre emozioni. Chissà domani cosa succederà!