Catherine Hardwicke nel 2008 ci vide lungo sul da farsi circa la sua amata saga. Ben 13 anni fa tutti noi eravamo rimasti affascinati dalla romantica storia di Bella ed Edward. Tra i due scorreva un amore non proprio convenzionale, vista la natura umana della ragazza e quella di lui, un vampiro in grado di scrutare in profondità, nell’anima della giovane. Ebbene, Twilight, malgrado la sua trama fantasy, ci ha fatti sognare e non poco. Ma cos’è che l’ha resa speciale nel suo genere? Il merito è del blue filter. E se lo togliessimo?
Twilight: quando un filtro è in grado di stravolgere la scena
Di certo la storia narrata resterebbe la stessa, cambierebbe però il clima che la contraddistingueva dalle altre serie del tempo. Se prima questa era guidata da un’atmosfera cupa, malinconica, drammatica, ora cambia tutto. A svelarcelo è la stessa saga di Twilight, la quale ha pubblicato l’immagine originale del set (senza filtri).
Questa foto ha fatto il giro di social come Twitter, scatenando una serie di commenti ironici sulla qualità di Twilight. Tra i commenti ne risalta uno in particolare. Una ragazza scrive: “Twilight senza il colore blu è semplicemente High School Musical“. La scena criticata ritrae la celebre partita di baseball, accompagnata da “Supermassive Black Hole” dei Muse, e come possiamo ben vedere, non sembra far parte della saga. Tornando indietro nel tempo, molti di voi ricorderanno quando Nikki Reed spiegò nel dettaglio che, per eseguire la scena al meglio delle proprie possibilità, fece studiare agli attori i movimenti dei gatti. Ad oggi tutto quello sforzo, in assenza del blue filter, sembra essere quasi inutile.