Il termine sminamento viene utilizzato per fare riferimento alle operazione di bonifica di una zona minata. Si tratta di una operazione lunga e rischiosa che richiede l’impiego di risorse ingenti per cercare di identificare le mine inesplose bonificando così le aree in questione. Negli ultimi anni, la tecnologia ha permesso di rendere sempre più sicure ed efficaci le attività di bonifica.
Anche se la tecnologia ha dato finora un buon contributo allo sminamento, un aiuto inaspettato sembra poter venire direttamente dalla natura e, nello specifico, dalle api. Un team di scienziati del Croatian Mine Action Center, infatti, è riuscito a combinare le più recenti applicazioni di intelligenza artificiale (AI) con la passione delle api per i “dolci”.
Le attività di sminamento da oggi saranno più sicure grazie alle api e non solo
In particolare, i ricercatori hanno addestrato gli imenotteri a “fiutare” l’esplosivo facendo trovare loro, in prossimità delle mine, alcuni contenitori con acqua e zucchero. Una volta addestrate, gli studiosi hanno liberato le api sui campi minati e queste, spontaneamente, sono andate a sorvolare sulle aree più vicine agli ordigni esplosivi.
Sicuramente, durante le attività di sminamento, riuscire a vedere dove uno sciame di api si va posizionare non è proprio qualcosa di semplice. Così, per ovviare a questa difficolta, i ricercatori hanno fatto ricorso a droni dotati di fotocamere ad alta risoluzione. I droni, di fatto, possono sorvolare in tutta sicurezza i campi minati fotografando e riprendendo, allo stesso tempo, gli spostamenti delle api. Ma qui, sorge un’altra difficoltà: com’è possibile distinguere le api in una fotografia aerea? Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.
Nello specifico, gli studiosi croati hanno addestrato un sistema di AI in modo che questo riconosca le api all’interno delle immagini scattate dai droni. Il tutto con un margine di errore accettabile. Così, durante uno sminamento, sarà molto più semplice individuare gli ordigni. Finora, il sistema è stato testato su campi minati “sicuri” ma l’obiettivo degli scienziati croati è quello di poterlo testare su campi minati reali, considerando che le mine antiuomo e anticarro vengono ancora oggi utilizzate in diverse zone del mondo.