Spotify, sterotto, cassetta, CD, Spotify sta per cambiare veste grafica sia per quel che concerne l’esperienza di utilizzo in ambiente mobile che Desktop. A beneficiare del cambiamento di look sono quindi i clienti delle piattaforme Android ed iOS insieme alle app standalone compatibili con altri sistemi. La soluzione per lo streaming resta la numero uno al mondo e non può fare altro che incrementare la sua popolarità in luogo del prossimo aggiornamento in programma che include quanto segue.

 

Spotify si aggiorna su Desktop e Mobile: le novità sono eccellenti sotto molti punti di vista

Un aggiornamento Spotify di cui si parlerà a lungo tra i fan della musica in streaming. I punti cruciali della nuova versione sono fondamentalmente tre, ovvero nuova UI, nuove playlist e modalità offline con download dei file in locale.

Per la UI Spotify si riassumono le nuove semplificazioni per la ricerca dei contenuti desiderati. Accessibile dal lato sinistro dell’interfaccia grafica, il nuovo strumento garantisce flessibilità ed immediatezza nella ricerca dei brani, degli album e degli artisti. La pagina profilo include ora gli artisti ed i brani starred integrando un sistema di ascolto partendo dalla radio di qualsiasi brano o autore tramite il nuovo menu contestuale (tre pallini).

Semplificata anche la lista di ascolto che potrà essere personalizzata tramite descrizioni, immagini o Drag&Drop di altri brani inseriti in altre playlist.

Chiudiamo con Spotify Premium, attraverso cui effettuare il download di brani e podcast per un successivo ascolto in modalità offline. Cosa che si ottiene facendo click sulla nuova icona disponibile per la versione Spotify for Desktop.

La distribuzione della nuova versione dell’app è già stata avviata nei giorni scorsi e continua il rollout globale che si completerà entro le prossime settimane per tutti gli utenti. Avete già ricevuto il nuovo update? Spazio alle vostre prime impressioni.

Articolo precedenteApple: accuse di monopolio, nessun documento a favore
Articolo successivoBiden punta sul nucleare: entro il 2035 in America ci sarà la svolta