I vaccini in Italia stanno per diventare quattro con l’arrivo di quello di Johnson & Johnson che a breve verrà distribuito nelle diverse regioni e ancora più nello specifico nei singoli centri dove verranno usati. L’inoculazione in sé inizierà soltanto tra pochi giorni e sarà una svolta importante visto alcune specifiche del suddetto trattamento.
Per cominciare, è diverso dai vaccini di Pfizer e Moderna visto che si basa su un vettore virale per funzionare al contrario dell’mRNA. In sostanza è molto più simile a quello di AstraZeneca e di fatto condivide alcuni effetti collaterali anche se finora sono stati individuati in pochissimi casi negli Stati Uniti.
L’aspetto più importante rispetto agli altri vaccini è il fatto che si tratta di un trattamento mono dose. Questo è un ovvio punto di forza in quanto riduce della metà il lavoro per rendere immune una persona come dover avere a che fare con la metà dell’organizzazione.
L’essere mono dose lo rende meno efficace degli altri vaccini, ma non è una sorpresa. Proprio gli altri vedono un aumento significativo solo dopo la seconda dose. C’è anche da sottolineare come la sperimentazione per quello di Johnson & Johnson è stato fatto quando le principali varianti era già in circolazione per quando si hanno dati più affidabili. Nei casi normali si tratta del 66% e per la sudafricana 57%. Un altro dato importante è che nel giro di un mese garantisce una protezione dell’85% nei casi gravi di Covid-19.
Attualmente ha iniziato una revisione in quanto negli Stati Uniti sono stati registrati diversi casi di trombosi dovuti ai coaguli di sangue, proprio come AstraZeneca. I due vaccini, come detto, condividono la tecnica usata per svilupparli. Attualmente non c’è in programma una sospensione.