Monitorare il nostro stato di salute è davvero importante, soprattutto se si soffre di particolari patologie. Per raggiungere tale scopo, numerosi sono i gruppi di scienziati che negli ultimi anni hanno sviluppato diversi tipi di sensori indossabili che, rimanendo in contatto con il corpo di un soggetto ne consentono di monitorare lo stato di salute. Ma quello che alcuni ricercatori tedeschi hanno messo a punto proprio qualche giorno fa ha dell’incredibile: tatuaggi d’oro che rappresentano la nuova frontiera dei sensori indossabili.
A presentare questi straordinari tatuaggi d’oro è uno studio pubblicato sulle pagine della celebre rivista scientifica Nano Letters. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati dell’Università di Mainz (Germania) coordinati da Katharina Kaefer. Nello specifico, gli studiosi tedeschi utilizzato delle nanoparticelle d’oro che, secondo i ricercatori, rappresentano la piattaforma ideale per i sensori impiantabili. Infatti, a differenza di altri materiali, le nanoparticelle d’oro non sbiadiscono col passare del tempo allungando, pertanto, la durata del sensore che può così rimanere nel corpo del soggetto per diversi mesi.
Tatuaggi d’oro: gli scienziati li hanno testati su ratti nudi
Gli scienziati hanno testato i loro tatuaggi d’oro su ratti nudi. Si tratta di dispositivi invisibili e non più grandi di una moneta da 10 centesimi di euro e spessi meno di un millimetro. Si collocano sottopelle e vengono “incorporati” da piccoli vasi sanguigni e cellule che crescono subito dopo l’impianto. Ciascun sensore è rivestito in idrogel poroso per impedire che le nanoparticelle si muovano o vengano danneggiate dalle cellule del sistema immunitario. I ricercatori hanno somministrato ai topi nudi varie dosi di antibiotico; i cambi di colore nelle nanoparticelle sono stati messi in evidenza utilizzando sulla pelle degli animali un dispositivo non invasivo.
Questi tatuaggi d’oro rappresentano davvero una novità assoluta nel campo dei sensori indossabili poiché, se rivestiti con diversi recettori, potrebbero consentire il costante monitoraggio dello stato di salute del soggetto nel quale il dispositivo è stato impiantato.