Ritornano le sirene di allarme per una possibile cancellazione del programma cashback. La discussione politica di queste ultime settimane ha portato a posizioni contrastanti rispetto ad una misura fortemente voluta dal precedente Governo Conte ed ora a rischio a seguito dell’insediamento del nuovo esecutivo.
Cashback, cosa cambia in caso di eliminazione del programma
Rumors e indiscrezioni parlano di una possibile opera di revisione del programma cashback da parte del Governo Draghi. La nuova maggioranza politica, infatti, non è allineata sulla necessità del programma di rimborsi per i pagamenti effettuati con carta di credito e di debito.
Il cashback è un’idea nata per dar vita ad un doppio risultato. Il primo obiettivo del programma è quello di contrastare l’evasione fiscale, facendo emergere le spese anche più piccole del quotidiano. Al tempo stesso, proprio attraverso la politica dei rimborsi, la misura nasce anche come sostegno ai consumi.
A bilancio dello Stato il cashback ha un valore di 5 miliardi di euro. Proprio l’ingente costo della misura sta portando alcuni partiti politici (anche della stessa maggioranza di Governo) a chiedere la revisione o addirittura la cancellazione.
Un eventuale cancellazione del cashback aprirebbe a diversi scenari per i partecipanti. In caso di eliminazione del programma antecedente il mese di Giugno potrebbero essere a serio rischio i rimborsi sino a 300 euro cumulati dai partecipanti. Ulteriore scenario è quello circa una cancellazione del programma cashback con rimborsi salvi nel primo semestre, ma eliminati nel secondo. Aperto anche il dibattito sul destino del super cashback dal valore di 3000 euro per i cittadini con più spese all’attivo.