I vaccini di AstraZeneca e di Johnson & Johnson stanno facendo molto discutere in queste settimane. I diversi paesi sono divisi tra la preoccupazione dei possibili effetti collaterali dei due suddetti trattamenti e la paura di non riuscire a vaccinare la popolazione in tempi brevi. Giusto a peggiorare la situazione, almeno in Polonia, ci pensa la Chiesa a mettersi in mezzo.
La Conferenza episcopale polacca sulla bioetica ha detto la sua sui vaccini sopracitati. Secondo il vescovo che presidia la conferenza i credenti devono a tutti costi rifiutare tali dosi a meno della non possibilità di ottenere Pfizer e Moderna. Il motivo? La solita storia legata alla cellule staminali.
I vaccini Covid-19 di AstraZeneca e di Johnson & Johnson sono basati una tecnologia di cellule derivate da feti abortiti, queste le sue parole. In sostanza pongono una grave obiezione morale per tutti i credenti che vogliono proteggersi dal virus. Al tempo stesso quelli mRNA non sollevano lo stesso problema.
Vaccini Covid-19: vaneggiare sui feti abortiti
La Polonia, paese profondamente credente, deve fare i compiti con una storia che molti paesi si stanno lasciando alle spalle. Nonostante sappiano che i vaccini sono necessari per uscire dall’emergenza, stanno aiutando a creare ancora più scompiglio usando retoriche di bassa lega. Anche il Vaticano ha fatto sapere la propria posizione non facendo nessuna pressione sui credenti sottolineando come la salute delle persone viene prima di tutti, ma al tempo stesso hanno sottolineato che la pratica dell’aborto rimane illegittima. Una posizione solo relativamente più moderata, ma che almeno libera moralmente i singoli credenti.