Alle latitudini più settentrionali dell’emisfero Nord sembra che il foliage stia subendo dei cambiamenti notevoli che consistono in un ritardo dell’ingiallimento e delle caduta autunnale delle foglie nel “polmoni verdi” di queste zone del mondo. Il tutto sembrerebbe essere imputabile al calo dei venti e, più in generale, ai cambiamenti climatici attualmente in atto in tutto il pianeta.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla pagine della autorevole rivista scientifica PNAS da un team di scienziati dell’Accademia cinese delle science coordinati da Chaoyang Wu. Nello specifico, gli studiosi cinesi hanno messo sotto la lente d’ingrandimento i cambiamenti climatici registrati tra il 1982 ed il 2015 nelle località che si trovano al di sopra dei 50 gradi di latitudine nell’emisfero Nord. Essi sono partiti da osservazioni sul campo e da osservazioni da satellite al fine di valutare la tempistica con cui invecchia il foliage
. Successivamente, essi hanno confrontato i dati a loro disposizione con le informazioni meteo relative a temperatura, copertura nevosa, precipitazioni e velocità dei venti.I risultati ottenuti dalle loro accurate analisi hanno dimostrato che il ritardo nell’ingiallimento e nella caduta del foliage autunnale nell’emisfero settentrionale è associato ad un ritardo nel processo di senescenza delle foglie. Si tratta di un fenomeno che potrebbe giocare un ruolo paragonabile a quello di temperatura e precipitazioni. Ciò, anche per quello che riguarda gli effetti sull’assorbimento di anidride carbonica e sul clima terrestre. Dunque, le attività antropiche che negli ultimi decenni hanno cambiato profondamente i paesaggi terrestri non hanno risparmiato neanche la vita del fogliame che ne ha subito le conseguenze, come dimostrato in questo nuovo studio.