Non si parla di droni da combattimento, ma di semplici quadricotteri acquistabili tranquillamente su Amazon, per esempio. Apparentemente da qualche anno i cartelli della droga messicani hanno iniziato a usare questi dispositivi per le proprie azioni illegali. Un comportamento particolare considerando che spesso e volentieri sono più armai dell’esercito ordinario.
La situazione sta peggiorando tanto che di recente una milizia di difesa ha recuperato una dozzina di droni carichi di esplosivo. Erano in mano a dei sicari che però li hanno abbandonati forse a causa di qualche imprevisto. Questa arma poteva andare a colpire chiunque e qualsiasi cosa con una facilità disarmante.
Ormai la facilità d’uso dei droni, il costo praticamente nullo e la loro semplicità li sta rendendo particolarmente apprezzati tra questi gruppi. La lotta sarà molto difficile in tal senso anche se comunque esistono metodi di difesa per evitare il peggio, ma non tutti sono al sicuro.
Droni bomba: un pericolo per tutti
Le prime segnalazioni per quanto riguarda queste armi sono iniziate nel 2017, ma si trattava di eventi sporadici. Nel 2018 qualcuno aveva provato addirittura ad assassinare Maduro. Ora sempre che questi droni stiano diventando di uso sempre comune nelle zone calde di tutto il mondo.
Se da un lato i cartelli creano armamenti per così dire più rustici, gli eserciti nazionali si stanno adoperando per creare sistemi più complessi, ma che si basano comunque sui semplici droni. Da un lato sarà interessante vedere cosa riusciranno a inventare, ma dall’altro fa anche paura sapere che basta poco per dare vita ad armi pericolose e in grado di attaccare in qualsiasi momento.