Anche se potrebbe sembrare una banalità, sembra proprio che gli elefanti africani stiano rischiando davvero l’estinzione.
A lanciare questo allarme è l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN) che ha aggiornato i dati riguardo gli elefanti africani e la posizione di questi mammiferi riconoscendo l’esistenza di due specie e segnalandole entrambe come ad un passo dall’estinzione. Ulteriori informazioni al riguardo arrivano a noi da uno studio pubblicato su Current Biology nel quale viene sottolineato che il problema per questi giganteschi mammiferi non è correlato alla carenza di spazio vitale, ma al fatto che, per colpa dell’uomo, essi occupano meno di un quinto di quello che dovrebbero avere a disposizione.
Il fatto che gli elefanti africani si dividono in due specie è una scoperta venuta nota grazie ad uno studio pubblicato circa undici anni fa e pubblicato sulla rivista PLOS Biology. In questo studio, nello specifico, le specie individuate erano una di savana
, la Loxodonta africana, ed una di foresta, la Loxodonta cyclotis. Da quel momento sono iniziati i conteggi per riuscire a capire esattamente quanti individui rimanessero e dove.Ad oggi, la UICN stima che rimangono appena 415.000 elefanti africani in Africa, meno di 30.000 dei quali appartengono alla “variante di foresta”. I motivi di questa strage di questi mammiferi son più o meno sempre gli stessi: il bracconaggio, la frammentazione e la incontrastata distruzione dell’habitat. Ciò, ovviamente, rappresenta un problema di notevole rilievo considerato che queste due specie di elefanti sono abituate ad abitare areali enormi e a percorrere lunghe distanze. In Africa, però, c’è ancora molto spazio libero per gli elefanti, basta solo che noi, esseri umani, ci facciamo da parte, lasciando spazio a chi davvero deve popolare queste aree senza ostacolarne il ripopolamento. Solo così gli elefanti africani potranno tornare ad avere un futuro.