L’azienda di auto elettriche ha utilizzato 1,5 miliardi per acquistare circa 48.000 Bitcoin all’inizio dell’anno. Quando il Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico di 64.863 dollari, le partecipazioni di Tesla per un breve periodo hanno raggiunto un valore di 3 miliardi, anche se il valore dell’asset è già diminuito. Tesla ha annunciato per la prima volta il suo interesse per il Bitcoin l’8 febbraio, con conseguente aumento del prezzo del 14% nel giro di pochi minuti. I profitti da allora sono superiori di 721 milioni di dollari rispetto a ciò che Tesla ha ricavato in tutto il 2020.
Le quote iniziali in Bitcoin di Tesla sono state rafforzate anche da Elon Musk. Infatti, grazie al CEO, l’azienda accetta pagamenti in criptovaluta e li archivia invece di convertirli. “Il Bitcoin utilizzato per i veicoli Tesla rimarrà tale, non ci sarà nessuna conversione in valute differenti”. Questo approccio da parte di una delle più grandi aziende al mondo potrebbe influire sulla domanda e l’offerta delle criptovalute. Quando la criptovaluta è stata creata 12 anni
fa, la sua tecnologia limitava il numero di Bitcoin a soli 21 milioni. “In termini di dinamiche di mercato, l’offerta si esaurisce ancora di più, questo è probabile che causi una compressione dal lato dell’offerta e aumenti i prezzi a lungo termine”, afferma Simon Peters, un analista di mercato presso la piattaforma di trading online eToro.“Tesla e altre società stanno dimostrando che la criptovaluta ha il suo perché e la sua adozione mainstream non farà che aumentare”. Altre società che hanno già investito molto in bitcoin sono la piattaforma di pagamenti Square e la società di software Microstrategy. Entrambi hanno aumentato le loro partecipazioni negli ultimi mesi. In parte spinti dalle turbolenze economiche dello scorso anno e dalla crescente reputazione del Bitcoin come bene di riserva.