I tumori sono patologie che si caratterizzano per la proliferazione incontrollata di cellule che hanno la capacità di infiltrarsi negli organi sani e nei tessuti sani dell’organismo, alterandone la struttura ed il funzionamento. Oggi, per la prima volta, un gruppo di scienziati, ha messo in luce il rapporto tra due molecole proteiche specifiche che, quando è sbilanciato, innesca il processo tumorale.
Lo studio che riporta questa incredibile e straordinaria scoperta appare sulle pagine della celebre rivista scientifica Nature nella quale, altri due studi, non fanno altro che confermare quanto scoperto in questo studio che riporta la firma di un team di scienziati dell’Ospedale Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”. Per il loro lavoro, però, gli studiosi italiani hanno ricevuto anche il supporto dei colleghi del Danish Cancer Society Research Center e di altri Centri europei e statunitensi. I ricercatori italiani, per giungere a tale scoperta, hanno esaminato centinaia di campioni utilizzando una combinazione di tecniche avanzate. Il tutto, allo scopo di scoprire cos’è che dà inizio al processo tumorale.
Ambra 1 e Ciclina D: le molecole che danno il via al processo tumorale
Così, servendosi di modelli animali, cellule prodotte in laboratorio e cellule derivate da tumori sia animali che umani, essi sono partiti dall’intuizione di un possibile ruolo della proteina Ambra1 in alcuni difetti del ciclo cellulare. Durante le loro ricerche, di fatto, gli scienziati hanno notato che quando Ambra1 manca o è presente in scarse quantità un’altra molecola, la Ciclina D non viene distrutta come dovrebbe e, dunque, si accumula. L’accumulo di tale molecola proteica, però, non fa altro che indurre la proliferazione cellulare aumentando la probabilità che il DNA si danneggi e conduca alla formazione di tumori. Dunque, sarebbe proprio lo sbilanciamento del rapporto Ambra1/Ciclina D ad innescare il processo tumorale. Si tratta di una scoperta davvero interessante che potrebbe aprire la strada allo sviluppo di strategie terapeutiche che prendano di mira una di queste due molecole, in modo da ripristinarne la giusta quantità.