Sta facendo notizia l’accordo tra SpaceX e la NASA per arrivare sulla Luna. Addirittura si parla anche di raggiungere Marte. Dietro a ciò come sempre non poteva mancare lui, il sommo patron di Tesla: Elon Musk. Ormai sembra ci siamo abituati a trovarlo in tutto ciò che riguarda auto elettriche e, dopo i chip nel cervello di Neuralink, in un attimo eccoci sulla luna con SpaceX.
Non è certo affar semplice per la NASA far mandar giù ai politically correct questo accordo che vede al tavolo vincente Elon Musk. Ma lo zucchero per mandar giù la pillola lo aveva già preparato.
Non tutti gli americani sarebbero stati contenti di leggere il nome di Elon Musk, o meglio di SpaceX, per il viaggio sulla Luna programmato dalla NASA. Quello che molti non riescono a mandare giù è molto semplice da spiegare. Riguarda il fatto che sarà un’azienda privata a impegnarsi in una missione che storicamente ha visto protagonisti solo enti governativi
.Tuttavia il mondo cambia e con il taglio ai finanziamenti che sta subendo, la NASA da qualche parte deve racimolare consensi economici. E allora ecco le due condizioni in grado di far mandar giù il boccone amaro altresì detto Elon Musk.
Per prima cosa la NASA ha indicato come condizione imprescindibile che sarà una donna a mettere piede per prima, dopo anni, sulla Luna. E si sta parlando letteralmente, non metaforicamente.
La seconda condizione messa sul tavolo per far accettare l’azienda di Elon Musk nella missione è la presenza nel gruppo di un astronauta di colore. Così il personale è al completo e tutti sono pronti a salire su Starship, l’astronave di SpaceX che raggiungerà la Luna.
Tra i nomi al femminile che vengono ipotizzati e parteciperanno a questa missione si sta parlando molto di Loral O’Hara. Una giovane donna di 36 anni che si è aggiudicata il posto nella NASA su 18.300 candidati. Niente male davvero.