È una frase del Ministro Giovannini ad introdurre un comunicato stampa dell’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. “Tornare a viaggiare in piena sicurezza non è solo un auspicio, ma un obiettivo di ripresa verso il quale devono convergere tutte le categorie interessate“. Parole vere e intonate più che mai alla triste canzone che il Covid-19 sta facendo cantare a un’economia sempre più in crisi. L’estate si sta avvicinando e con essa velate speranze di una possibile riapertura. Ma chi sta pensando di volare dovrebbe dare un’occhiata ai dati riportati in questo articolo.
Il crollo di un settore, che spaventa l’economia e gli utenti, è chiaro ed evidente. Tanto che il Direttore Generale di ENAC, Alessio Quaranta ha dichiarato: “Puntare sulla ricostruzione della fiducia del passeggero per rilanciare il settore“. Questo perché come indicato sul comunicato stampa “nel corso dell’anno analizzato, il traffico aereo è stato fortemente condizionato dalla crisi innescata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 che ne ha causato una forte contrazione, in linea con quanto registrato nel resto del mondo“. Ecco tutti i dettagli.
I dati del traffico aereo relativi all’anno appena trascorso, il 2020 rispetto al 2019, fanno letteralmente paura. Si parla di punte che hanno toccato un valore negativo pari al 90% nei mesi di forte lockdown caratterizzati dalla pesante diffusione del Covid-19. Secondo quanto indicato da Quaranta si tratta di “un fenomeno mai registrato nell’aviazione civile moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo”.
Ma quali sono i dati che spaventano e che sono una conseguenza al Covid-19? In pratica si parla di un crollo del 72,5% del traffico nazionale e internazionale nel 2020 rispetto al 2019. Nello specifico, come si poteva già immaginare:
A causa del Covid-19 tutti gli aeroporti italiani hanno registrato numeri preceduti da un segno meno, ad eccezione di uno. Infatti, al contrario degli altri, quello di Brescia ha realizzato un +42% dovuto all’aumento del trasporto merci che rispetto al 2019 ha segnato un +61,4%.