Da diverse ore il valore di quasi tutte le criptovalute sono crollate di enormi punti percentuale guidate soprattutto dalla caduta dei Bitcoin. Il motivo dietro a questo scenario è la volontà del presidente degli Stati Uniti di aumentare la tassazione sulle plusvalenze. Secondo molti esperti questo potrebbe andare di fatto a ridurre gli investimenti in risorse digitali.
Il precedente tonfo di settimana scorsa è stata guidato in parte dalla scelta del governo turco di vietare le criptovalute e proprio da una possibile manovra del governo degli Stati Uniti. Questa manovra si sta sempre più concretizzando e sta mandando nel panico il mondo delle criptovalute, insieme al Bitcoin.
Per la prima volta da marzo il Bitcoin è sceso sotto i 50.000 dollari. Non sembra un tempo eccessivo, ma in reale nelle scorse settimane aveva raggiunto il record di sempre in fatto di valore, oltre i 64.000 dollari.
Bitcoin: la paura del mondo digitale
Le parole di Jeffrey Halley, esperto analista di mercato presso OANDA: “Bitcoin si è diretto verso sud oggi dopo che il presidente Biden ha segnalato di voler aumentare la tassa sulle plusvalenze negli Stati Uniti. Ora, indipendentemente dal fatto che ciò accada o meno, molti investitori in Bitcoin sono probabilmente seduti su alcune sostanziali plusvalenze se hanno mantenuto la rotta nell’ultimo anno”.
Attualmente non è chiaro come si evolverà questa situazione. Diversi sottolineano che è improbabile che il Bitcoin scenda sotto i 40.000 dollari, ma niente è certo. L’incredibile aumento di valore degli ultimi mesi ha rispinto il grande pubblico a investire nelle criptovalute e molti di questi investitori spesso non hanno la forza di tenere la posizione durante i grossi tonfi. Chiudendo la posizione per non perdere possono causare un effetto a catena.