In concomitanza con la Giornata della Terra Samsung ha rivelato com’è andato il proprio programma di riciclaggio smartphone iniziato nel 2015. L’idea era di riprendere i modelli vecchi per riprendere i materiali da riutilizzare e sprecare meno risorse. Il risultato? È che sostanzialmente in quattro anni hanno riportato a casa lo 0,0019% delle unità.
I dati più recenti riguardano il 2019. A maggio di quell’anno sono stati raccolti circa 38.000 smartphone Galaxy. Samsung, nello stesso periodo, aveva messo in circolazione 2 miliardi di unità e qualcosa di più. Non si può certo dire un successo anche nonostante l’ottimo intento, ma veniva richiesto troppo ai consumatori.
Molte persone tengono a tenere da parte il proprio smartphone vecchio. Può tornare utile e spesso e volentieri funziona ancora, non avrebbe senso mandarlo indietro. Samsung lo ha capito tanto che ha introdotto un nuovo programma
che dovrebbe ridare vita a questi smartphone facendoli diventare dei sistemi per la casa intelligente sfruttando i sensori a disposizione. Altro discorso da tenere in considerazione è che anche volendo, in ben pochi avrebbe voglia di mettersi lì e spedire indietro il proprio vecchio dispositivo, anche sapendo al 100% che non hanno più bisogno.Samsung voleva puntare molto sul riciclaggio in quanto gli smartphone sfruttano molti componenti rari che sono difficili da estrarre e sono presenti anche in quantità limitate. La difficoltà di estrarle legata alla presenza di giacimenti in paesi in particolari porta anche a condizioni di lavoro simili allo schiavismo. Poterci rinunciare in parte sarebbe sicuramente una nota positiva.