Una crisi economica mai vista prima è all’orizzonte e le grandi banche insieme alla complicità della BCE ci stanno nascondendo qualcosa. È emerso da un’analisi di quest’ultima che rivela come l’Unione Europea sia sempre più vicina ai grandi istituti di credito. Ciò ovviamente a scapito delle piccole realtà territoriali.
Quello che nascondo tradotto in numeri si tratta di 275 miliardi di euro. Mai pervenuti, sono i rischi che le banche europee hanno nascosto e che nessuno ha menzionato. Ecco di cosa si tratta, emerso da un interessante articolo pubblicato su Valori.
Banche e BCE ci nascondono qualcosa, chissà perché
Tutti ormai conoscono i risultati di una economia segnata dalla pandemia di Covid-19. Ovviamente i cattivi pagatori sono sempre esistiti, ma aziende e privati in difficoltà a onorare mutui e finanziamenti erogati dalle banche stanno aumentando. Questo per i vari lockdown nazionali e regionali, la povertà sempre più diffusa e un senso di incertezza globale.
Tutte le banche dovrebbero essere in grado di far fronte a questi ammanchi che si possono definire perdite. Un’azienda che fallisce infatti difficilmente riporterà in banca i soldi che mancano all’appello. Sopperire alle perdite dovrebbe avvenire senza toccare i risparmi dei correntisti.
Ma quanti sono i soldi che effettivamente le grandi banche hanno dichiarato accantonati per queste emergenze? Tutto dipende dalle loro personali valutazioni, ma questa regola vale solo per loro. I piccoli istituti di credito e quelli territoriali invece no. Ad ogni modo, in teoria, secondo la BCE le condizioni dovrebbero essere simili anche se commisurate all’entità. Al contrario nella pratica non è così, come indicato nell’articolo di Valori.
“Nelle intenzioni della banca centrale, tali modelli, pur con metodologie e calcoli differenti da quelli applicati per le banche medio-piccole, dovrebbero portare ad analoghi risultati. Ma lo studio pubblicato lo scorso lunedì dalla BCE mostra che non è così. Per 65 grandi gruppi di tutta la zona euro i rischi erano sottostimati di un 12%. In soldoni, appunto, la bellezza di 275 miliardi di euro”.
Intanto UniCredit aumenta i conti correnti portando il canone fino a 4 euro in più al mese.