Dopo anni di incertezze, arriva la verità sul gas naturale di origine fossile. È un “combustibile di transizione”? Ebbene sì, è proprio così. Ciononostante, ci sono ancora molte cose su cui fare chiarezza. Secondo il rapporto di Confindustria, Sistema gas naturale — transizione e competitività, in collaborazione con Nomisma Energia, il gas naturale è “la fonte che sta contribuendo di più in questi anni al contenimento della crescita delle emissioni di gas a effetto serra”. Ad ogni modo però, ci sono 2 aspetti da tenere in considerazione: il gas rimane comunque un combustibile fossile, e la “transizione” non deve prolungarsi in modo eccessivo.
Stefano Caserini, membro del comitato scientifico di Italian Climate Network, spiega: “Da un punto di vista delle emissioni il passaggio dal carbone al gas riduce indubbiamente le emissioni quando si produce elettricità. Non è facile dire quanto vale questo vantaggio perché l’estrazione e la distribuzione del gas naturale comporta emissioni fuggitive di metano, un potente gas serra. In ogni caso anche bruciando gas si produce CO2, quindi può essere usato solo in una fase temporanea come riduzione del danno: l’uscita del gas deve essere già oggi pianificata, con tempi certi e congruenti con gli impegni sul clima già assunti dal nostro Paese”.