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Google Earth: ecco come utilizzare la nuova funzione Timelapse

In occasione della Giornata della Terra, Google ha presentato in modo ufficiale la nuova funzionalità di Google Earth: Timelapse. Tutti coloro che hanno assistito si sono meravigliati nel vedere le conseguenze che l’uomo ha causato al Pianeta. Immagini incredibilmente toccanti che hanno compreso ben 37 anni di mutazioni terrestri naturali e non. Un viaggio nel tempo ben chiaro e visibile. Se avete sentito parlare di questa funzione, ma non sapete come utilizzarla seguite questo articolo dove troverete tutte le istruzioni necessarie, semplici e immediate.

 

Ecco come utilizzare la funzione Timelapse di Google Earth

Veder nascere Dubai dalla sabbia e dall’oceano o constatare con i propri occhi l’impatto urbano con lo sviluppo di grandi città che si sono prese spazi dalla natura ha dell’incredibile. Oggi si può grazie alla funzione Timelapse di Google Earth. Ecco come accedervi.

  1. Per prima cosa è necessario andare sul sito ufficiale di Google Earth cliccando su questo link. Oppure un’altra alternativa è scaricare l’app dal Play Store.
  2. Una volta che si è aperta la mappa, per attivare la funzione Timelapse basta cliccare o selezionare l’icona a forma di timone
    del menu di sinistra chiamato “Voyager“.
  3. In “Voyager” tra le tante opzioni si possono anche selezionare luoghi precaricati che mostreranno come si sono modificati nel corso dei 37 anni. Ci vuole un po’ di pazienza e aspettare che la pagina venga caricata al 100% (l’indicatore si trova in basso a sinistra).

 

Diverse categorie da osservare

All’interno del menu “Voyager” di Google Earth è possibile selezionare diverse categorie da osservare. Sarà interessante infatti vedere come negli anni ha inciso l’espansione urbana sulla Terra. Oppure il riscaldamento globale e anche la trasformazione delle foreste. Utili e pratici filmati realizzati in collaborazione con la NASA. Gli scatti satellitari comprendono come già detto 37 anni e precisamente dal 1984 al 2020.

Google per descrivere l’enorme mole di lavoro, in occasione dell’evento, ha spiegato: “In totale ci sono volute più di due milioni di ore di lavoro informatico su migliaia di macchine di Google Cloud per processare venti petabyte di immagini in un singolo video-mosaico da 4,4 terapixel“.

Per ulteriori dettagli vi consigliamo di leggere questo articolo.

 

 

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini