Una grande opportunità per il mondo in generale è quella di avere un’interazione efficace fra tecnologia e medicina, essendo che ne vale del miglioramento dell’efficacia delle attività di prevenzione e di cura, facendo sì che ci sia un approccio di medicina totalmente personalizzato.
L’Università di Napoli Federico II, al fine di rispondere alle nuove sfide dal punto di vista scientifico, ha mobilitato diverse persone dedite alla cultura realizzando il “Cirimis“, un nuovo Centro Interdipartimentale di Ricerca in Management Sanitario e Innovazione in Sanità, creato sotto la guida di Maria Trassi, Presidente della Scuola di Medicina della Federico II, e diretto da Pasquale Arpaia, del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione dell’Università di Napoli Federico II e dal 2005 Team Leader al Cern a Ginevra.
Il Cirimis sta portando avanti già diversi studi: il primo è quello riguardante la misura del rischio cardiovascolare in medicina del lavoro, le applicazioni dell’intelligenza artificiale della sutura in laparotomia e alla diagnostica delle fratture maxillo-facciali, la Reatà aumentata alla Chirurgia Generale e le interfacce cervello-computer per la terapia robotica dei bambini autistici.
Tecnologia e medicina: la Federico II dà vita al Cirimis
Il Centro va a promuovere e realizzare ricerche interdisciplinari e multidisciplinari ed ha come obiettivo quello di elaborate modelli e soluzioni nuove al fine di ottimizzare la gestione dei Servizi e dei Sistemi Sanitari con un occhio particolare all’organizzazione dell’assistenza ospedaliera e controllare la qualità dei servizi sanitari ICT for Health.
Alle attività del nuovo Centro vi partecipano già più di 40 professori e ricercatori della Federico II tramite le sue quattro Scuole – Medicina e Chirugia, Agraria e Medicina Veterinaria, delle Scienze Umane e Sociali, Politecnica delle Scienza di Base – dove è presente l’attività didattica e di ricerca dell’Ateneo.