Nei criceti contagiati da Covid, il Molnupiravir ha inibito la replicazione del virus sia nel momento in cui è stato somministrato da 12 ore prima del contagio, e sia quando è stato dato a partire da 12 ore dopo aver contratto l’infezione. In seguito a tre giorni di cura, l’anti virale ha fatto sì che il virus fosse 100 volte meno infettivo nei polmoni degli animali di entrambi i gruppi.
La sperimentazione del farmaco è già stata avviata sull’uomo, e dopo una fase 2 incoraggiante, la fase 3 sta andando avanti per i pazienti curati a casa ed anche per coloro che sono ospedalizzati. Nel caso in cui i risultati sugli animali fossero gli stessi che sull’uomo, questo antivirale si andrebbe ad aggiungere ai farmaci efficaci utili a combattere il Covid-19. Inoltre, in confronto ad altri medicinali, si può assumere anche per via orale, quindi molto più facile da somministrare per chi si cura da casa.
Oltre alla sensibile riduzione dei pazienti già contagiati, il Molnupiravir andrebbe a limitare la trasmissione del Covid, essendo che va ad ostacolare la replicazione del virus. Quindi, si spera che questo farmaco possa essere davvero provvidenziale per ridurre il tempo in cui una persona colpita dal virus è contagiosa.