Recentemente è stato reso noto che Apple era stata attaccata da un gruppo di hacker chiamato REvil; in precedenza lo stesso gruppo aveva attaccato Acer. Si è scoperto nel momento in cui erano stati pubblicati alcuni documenti del colosso statunitense quindi non si sa esattamente quando l’attacco sia avvenuto.
Apparentemente Apple ha pagato il riscatto da 50 milioni di dollari. L’ultimatum del gruppo di hacker vedeva nel primo maggio la data ultima utile prima della pubblicazione di tutti i documenti. All’improvviso però le pagine già pubblicate sono state eliminate sintomo che di fatto la richiesta è stata accettata e il pagamento effettuato.
REvil è un nome conosciuto. Oltre all’attacco ad Acer poco prima, c’erano già state altre diverse incursioni digitali. Ha sempre dimostrato di non bluffare e più volte quando i riscatti non sono stati pagati ha pubblicato i documenti rubati. Evidentemente Apple ritiene che questi segreti valgano di più di 50 milioni di dollari.
Ovviamente non si può sapere che cosa c’era nei documenti, ma se Apple ha pagato il riscatto vuol dire che erano importanti. Da un lato questa somma è una inezia per il colosso statunitense, ma dall’altro manda un segnale importante ovvero che è disposta a sottostare ai ricatti il che potrebbe portare altri attacchi del genere in futuro.
Vale la pena ricordare che l’attacco non è avvenuto direttamente contro Apple, ma è stato colpita una società partner, Quanta. In ogni caso, l’altra opzione per la scomparsa dei documenti online è legata al possibile intervento delle forze dell’ordine, ma è impossibile dirlo con certezza.