Nell’ambiente, iniziò a espandersi una nube nell’ambiente, la quale raggiunge tutta l’Europa occidentali, e che aveva una radioattività di ben 100 volte superiore a quella della bomba atomica di Hiroshima. Il numero delle vittime non è mai stato mai accertato, ma sono sicuramente tante, oltre ai tumori mortali che hanno invaso Ucraina, Russa e Bielorussia.
Attualmente, il Ministro della Cultura dell’Ucraina, Oleksandre Tkachenkom
ha deciso di voler candidare la famosissima Zona di esclusione di Chernobyl al patrimonio mondiale dell’UNESCO. Infatti, le autorità ucraine credono fermamente che potrebbe non essere adatta agli umani per ben 24mila anni.Se questa richiesta dovesse essere accolta, la Zona di esclusione, che è grande quanto il Lussemburgo, potrebbe diventare una vera e propria riserva naturale. Di fatto, dopo il disastro, anche lupi, alci e una particolare razza di cavalli dell’Asia, vivono in questa zona. Sembra paradossale, ma la tutela del territorio intorno alla centrale di Chernobyl potrebbe “Offrire un’opportunità unica per preservare la biodiversità. Dopo questo successo, sempre a Chernobyl potrebbero essere introdotti esemplari di bisonte europeo, che già vaga oltre il confine in Bielorussia”, secondo Denys Vyshnevsky, capo del dipartimento scientifico della riserva naturale della città radioattiva.