Le app sembrano diventare sempre piú grandi in termini di dimensioni, mettendo a dura prova le risorse degli smartphone. Google sta cercando di contrastare questo problema e ci ha provato con App Bundles, un sistema che consente agli sviluppatori di creare piú versioni delle loro app per diverse configurazioni hardware. In questo modo il Play Store scarica l’APK appropriato sullo smartphone dell’utente.
Ora, la societá vuole fare un passo avanti con l’ottimizzazione dell’installazione di app, una funzione che studierá quale parte di un app viene utilizzata quando viene aperta e utilizzerá tali dati per migliorare il processo di avvio dell’app. La funzione non è ancora disponibile sul Play Store, ma 9to5Google ha individuato un documento di supporto per la funzionalitá giá attiva.
Quando apri un’app
per la prima volta, Google monitorerá quali parti dell’app utilizzi e quali no. Quando scarichi Instagram per la prima volta, ad esempio, potresti impiegare 10 minuti per cercare il giusto nickname e la foto profilo. Se ció è vero per un numero significativo di utenti, il Play Store scaricherá prima quella parte dell’app, lasciando altre funzionalitá disinstallate finché non provi a usarle.Questi dati potrebbero essere utilizzati anche per migliorare la gestione delle risorse sul tuo dispositivo. Invece di aprire l’intera app nella RAM, lo smartphone potrebbe caricare le parti che usi di piú, riducendo il carico sul processore e la quantitá di RAM necessaria. Quando questa nuova opzione sará disponibile, Google ti consentirá di attivare/disattivare il processo. Per farlo ti basterá aprire la pagina delle impostazioni nel Play Store.