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Telegram: è così indifeso! Ecco il nuovo Cavallo di Troia degli hacker

Al contrario di quanti molti potevano pensare, anche Telegram come WhatsApp sta diventando uno strumento utilizzato dai cybercriminali. Definito il nuovo Cavallo di Troia, permette agli hacker di diffondere pericolosi ransomware. Occorre tenere alta la guardia. Cerchiamo di capire perché Telegram sta piacendo a questi malintenzionati del web.

 

È così indifeso Telegram che piace molto agli hacker

Il motivo per cui Telegram piace molto agli hacker è la sua natura così indifesa. Presenta infatti diverse aspetti che lo rendono vulnerabile e facilmente sfruttabile per diffondere virus pericolosi come trojan e ransomware. Ma facciamocelo spiegare meglio dai ricercatori di Check Point Software Technologies.

I criminali informatici vedono Telegram come parte integrante dei loro attacchi a causa di una serie di vantaggi operativi. Non è bloccato dai motori antivirus aziendali, né dagli strumenti di gestione della rete. Gli aggressori possono rimanere anonimi poiché il processo di registrazione richiede solo un numero di cellulare ed è disponibile in tutte le località del mondo“.

La cosa più preoccupante sono i virus che diffondono attraverso Telegram. Si insediano nel dispositivo della vittima senza che questa se ne accorga. Inoltre garantiscono agli hacker il pieno controllo da remoto

. Il più recente individuato dai ricercatori viene soprannominato ToxicEye: “Fornisce il pieno controllo remoto del sistema e comunica con il server dell’hacker per sottrarre dati“.

Concludiamo con un monito importante, una sorta di appello dei ricercatori agli utenti di tutto il mondo. “Esortiamo vivamente le organizzazioni e gli utenti di Telegram a essere consapevoli delle e-mail dannose e ad essere più cauti con le e-mail che hanno per oggetto il loro nome utente e quelle con un linguaggio poco scorrevole. Dato che Telegram può essere utilizzato per distribuire file dannosi o come canale di comando e controllo per malware controllato da remoto, ci aspettiamo che ulteriori strumenti che sfruttano questa piattaforma continuino a essere sviluppati in futuro“.

Recente notizia il malware diffuso con WhatsApp Pink, che molti avevano scambiato per un tema in grado di modificare la grafica dell’omonima app.

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini