Il 2030 per le auto benzina, diesel, Gpl e Metano sarà un anno decisivo. Dall’Unione Europea arriva l’aut aut. O così o niente, sarebbero le due alternative proposte. Nessuno standard di emissioni quindi, sarebbe solo una farsa. Sono 9 i Paesi che stanno premendo per quella data, mentre alcune aziende, preoccupate per i risvolti economici, chiedono qualche anno in più. Ecco tutti i dettagli e cosa succederà in un prossimo futuro molto vicino. Ma l’Italia, in tutto questo, cosa sta facendo?
Addio auto benzina, dal 2030 tutto con l’elettrico o a piedi
In sostanza sono 9 i Paesi europei che stanno facendo pressione affinché sia il 2030 la data di addio alle auto a benzina e agli altri motori termici. Per la precisione si tratta di Austria, Belgio, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi. Manca la Norvegia solo perché è l’unica che anticiperà al 2025 l’addio alle auto benzina, diesel, Gpl e Metano. L’Italia in tutto questo ovviamente non ha ancora deciso.
“Così decretate la fine dei motori endotermici” hanno tuonato le case produttrici di auto e tutti andranno a piedi. Effettivamente già gli standard per le emissioni riguardanti l’Euro 7 erano praticamente impossibili da raggiungere e ora è arrivata la doccia fredda. Che effetto avrà su queste aziende l’impossibilità di produrre auto benzina?
Anche il resto del mondo aveva già preso delle decisioni in merito. Ad esempio Israele e India si erano già programmati per lo stop alle auto benzina nel 2030. Il Giappone, che sembrava il più scettico avendo comunicato il 2050 come possibile data, ha ora accorciato i tempi non di qualche mese, ma di ben 20 anni. Anche Cina e California si stanno adeguando al cronoprogramma europeo posticipandolo però di 5 anni.
L’appello di alcune aziende
Non sono mancati gli appelli di alcune aziende che chiedono più tempo. Secondo loro le auto a benzina, diesel e gas dovrebbero essere tolte dal mercato più gradualmente o, se non altro, almeno nel 2035. In questo modo si lascerebbe un tempo ragionevole anche alle case produttrici di organizzarsi e trasformare le loro linee produttive.
Tra i big che hanno chiesto pietà all’Unione Europea troviamo Coca Cola, Ikea, Sky, Uber e Volvo. A sorpresa ci sono anche Enel X e Novamont. Insomma chi ha utilizzato gli ecobonus per auto benzina e diesel alla luce di questa notizia forse non hanno fatto la scelta migliore.