Con la pandemia da COVID-19 tutti abbiamo ben capito quanto sia assolutamente importante essere in grado di produrre medicinali quando e dove servono. Soprattutto per ciò che riguarda la produzione dei vaccini è necessario che questa produzione sia universale e, soprattutto, che sia quanto più rapida possibile così da soddisfare la domanda. Per tale ragione, alcuni scienziati hanno pensato di sviluppare una nuova tecnica che promette di accelerare di cinque volte la produzione dei vaccini a base di proteine. Stiamo parlando della biologia sintetica.
A presentare questa nuova tecnica è uno studio pubblicato sulle pagine della autorevole rivista scientifica Nature Communications. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Northwestern University (USA). Nello specifico, quando si parla di biologia sintetica, si fa riferimento ad una innovativa piattaforma sviluppata dagli studiosi americani: iVAX. Si tratta di una tecnica che consente di produrre vaccini sfruttando la biologia sintetica “cell-free”. Ciò vuol dire che la proteina contro la quale si vuole attivare la risposta immunitaria di un soggetto non viene prodotta all’interno di una cellula integra, ma vengono sfruttati i suoi macchinari molecolari estratti, a loro volta, dalla membrana plasmatica e poi riprogrammati.
L’estratto cellulare ottenuto, viene successivamente liofilizzato così da poter essere trasportato e conservato con facilità, per un periodo di almeno sei mesi. Per poter riattivare il macchinario molecolare è sufficiente ricostituire il preparato liofilizzato con un po’ di acqua. Grazie alla biologia sintetica e alla piattaforma iVAX, alcuni ricercatori hanno prodotto vaccini contro microrganismi patogeni al ritmo di una dose all’ora. Una quantità davvero incredibile rispetto a quella prodotta con i metodi tradizionali. Ovviamente, saranno necessari ulteriori studi per approfondire l’efficacia di iVAX, ma già i primi risultati, sono davvero sorprendenti e a dir poco incoraggianti.