C’è una domanda che sta tormentando molti e che è bene farsi. Quanti soldi è meglio tenere sul conto corrente? La risposta rivelerà se le banche possono chiudervelo oppure no. Diverse lo stanno già facendo, prima fra tutte Fineco. Infatti molti suoi clienti si sono visti recapitare a casa una lettera con una modifica unilaterale. Troppi soldi sul conto corrente recitava il comunicato e quindi deve essere chiuso.
Sta succedendo davvero, non è uno scherzo o un inutile allarmismo. Fineco sta chiudendo il conto corrente a diversi suoi clienti. Per saperne di più vi rimandiamo a questo nostro articolo. Perché le banche lo stanno facendo, molti si staranno chiedendo?
La risposta è tanto semplice quanto allarmante. La Banca Centrale Europea sta aumentando i tassi di interesse sui risparmi in giacenza. A pagarne il caro prezzo sono proprio gli istituti di credito che non sanno più cosa fare di 200 miliardi di risparmi degli italiani. Un conto corrente con solo denaro improduttivo è davvero un costo improponibile che oggi mette in crisi le banche.
Allora, quanti soldi è meglio tenere sul conto corrente per non incorrere nel rischio di doversi trovare un’altra banca? Fineco sta applicando questa politica a tutti i correntisti che hanno in giacenza dai 100 mila euro in su
. Precisiamo però che il motivo di questo provvedimento riguarda per ora solo il denaro stagnante. In pratica quei soldi che sono fermi lì, senza nulla di attivo tra cui finanziamenti, investimenti o piani di accumulo.Insomma il denaro, secondo le linee guida della BCE, deve girare. Soprattutto ora che con questa crisi economica, causata dal Covid-19, serve moneta circolante. Al contrario, gli italiani proprio per le incertezze che questa pandemia ha creato, stanno aumentando i risparmi. Non solo boicottando forme di investimento interessanti, ma addirittura non richiedendo mutui o finanziamenti. I soldi devono rimanere al sicuro sul loro conto corrente.
Erroneamente i più pensano che lasciando i soldi in banca fermi sul conto corrente sia una soluzione sicura. Niente di più falso perché ci sono condizioni legali e fiscali che piano piano rosicano le somme depositate. In che senso?
Basta pensare al bollo che un correntista deve corrispondere allo Stato ogni anno per avere più di 5.000 euro depositati sul conto corrente. Segue poi la svalutazione che grava 500 euro circa all’anno su un importo ideale di 100 mila euro. Infine il costo del conto corrente stesso, un canone mensile che erode i risparmi e in media può portare via all’utente circa 200 euro annui.